Quali consigli daresti a chi si avvicina a questa scienza?
Consiglio sicuramente di preservare la curiosità, la passione per la
ricerca e l’impegno verso l’innovazione continua, considerando che si
stanno aprendo orizzonti sempre più vasti e interessanti di ricerca e
sperimentazione anche in Italia. Per questo, la professionalità e la
creatività di giovani chimici come me rappresentano una spinta decisiva
per lo sviluppo di nuove prospettive del nostro lavoro.
Cosa vuol dire fare ricerca?
La ricerca è la parte dell’impresa chimica che ne progetta il futuro.
Diventare ricercatori significa innanzitutto essere attratti
dall’ignoto, aprirsi al confronto delle idee ed essere motivati dalle
sfide intellettuali continue.
Le doti tipiche di un ricercatore industriale sono la creatività, la
capacità di lavorare in gruppo, lo stimolo al continuo aggiornamento;
occorre anche avere entusiasmo e capacità di reazione continua. Il
ricercatore lavora al tempo stesso per il successo dell’azienda e per lo
sviluppo scientifico. Non pensatelo perciò chiuso in laboratorio: un
ricercatore industriale di successo è stimato dalla comunità scientifica
internazionale con cui spesso ha rapporti di collaborazione, è invitato
a partecipare a congressi ed è in grado di portare un contributo allo
sviluppo delle strategie dell’intero settore.