Una nanomolecola riesce a individuare e a catturare gli inquinanti di aria e acqua. Imita la struttura di molecole naturali e ha dimensioni minuscole, nell'ordine dei miliardesimi di metro (nanometri), ed è stato messo a punto da un team di ricerca internazionale che comprende le Università di Padova e di Hong-Kong, con la collaborazione di atenei statunitensi e cinesi.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature, è stato coordinato da sir James Fraser Stoddart, premio Nobel per la chimica nel 2016, scomparso il 30 dicembre scorso.
La nanomolecola che cattura gli inquinanti imita le capsule biologiche, che sono strutture prodotte quando delle unità proteiche si auto-assemblano fino a creare strutture ben definite e simmetriche, chiamate poliedri supramolecolari.
"Per la preparazione di questo nuovo materiale è stato fondamentale sfruttare delle molecole chirali", osserva Luka Djordjevic, autore della ricerca e docente al dipartimento di Scienze Chimiche di Padova. "La chiralità è una proprietà di oggetti che sono immagini speculari l'uno dell'altro ma non sono sovrapponibili, come le nostre mani destra e sinistra. Questa proprietà è universale in natura - prosegue il ricercatore - e si manifesta ovunque, dal Dna alle proteine. Nel nostro studio abbiamo osservato come delle molecole chirali possano riconoscersi e auto-assemblarsi in capsule sintetiche dalle dimensioni di solo un paio di nanometri. La dimensione della capsula determina ciò che questa riesce a immagazzinare. Il nostro studio dimostra che le dimensioni di un paio di nanometri sono sufficienti per consentire di immagazzinare idrocarburi come il benzene e il cicloesano, inquinanti di aria e acqua".
Fonte: ANSA