Gas tecnici, medicinali e speciali

Presentazione del settore

I gas tecnici (ossigeno, azoto, argon, elio, idrogeno, acetilene, anidride carbonica, anidride solforosa, idrofluorocarburi, gas speciali e miscele di gas) sono largamente utilizzati in tutti i settori dell'industria, dall’alimentare all’automobilistico, dalla siderurgia al trattamento delle acque. Anche le loro funzioni sono le più varie: servono infatti per il funzionamento di apparecchiature, per il raffreddamento, per la conservazione, per il lavoro in atmosfere inerti, per la saldatura, come reagenti di reazioni chimiche. Accanto ai gas tecnici, vi sono i cosiddetti gas speciali che vengono utilizzati da un’ampia gamma di settori industriali come intermedi di lavorazione.

I gas medicinali (tra cui ossigeno e protossido di azoto) sono utilizzati dal settore ospedaliero e dal comparto di assistenza domiciliare, per uso terapeutico e diagnostico.

Profilo delle imprese

Il settore è caratterizzato dalla presenza di grandi imprese multinazionali. Infatti, i processi di razionalizzazione produttiva e commerciale finalizzati al contenimento dei costi e la necessità di centri di ricerca e sviluppo che consentano l’individuazione di nuove applicazioni tecnologiche richiedono la presenza di investimenti cospicui, difficilmente affrontabili dalle piccole imprese. Vi sono tuttavia un certo numero di aziende che operano a livello locale con piccoli impianti di produzione o attraverso attività di riempimento e vendita dei prodotti (la cosiddetta produzione secondaria).

La produzione di gas tecnici e medicinali confluisce spesso nella medesima impresa, seppur in divisioni dedicate ma vi sono anche casi in cui, con lo sviluppo del comparto medicinale, le società produttrici di gas tecnici hanno costituito nuove società ad hoc al fine di poter seguire da vicino le peculiarità di tale settore. Esso comporta infatti  l’approfondimento di tematiche più tipiche dell’industria farmaceutica, sebbene continui a prevalere una forte valenza tecnica e ingegneristica negli ambiti di produzione e distribuzione.

Il mercato di riferimento è quello nazionale, essendo l’interscambio con l’estero numericamente irrilevante. A causa della forte incidenza dei costi di trasporto, i gas hanno infatti la necessità di essere prodotti in prossimità dei luoghi di utilizzo finale e, proprio per questo, l’andamento economico del settore segue abbastanza fedelmente lo stato di salute dell’attività manifatturiera italiana.


Tipologie processi/prodotti

La principale fase produttiva è quella legata al processo di frazionamento dell’aria. L’aria viene separata per distillazione nelle sue componenti principali (azoto, ossigeno e argon) attraverso un processo molto oneroso, soprattutto in termini energetici, e tecnologicamente sofisticato.
Oltre a tre gas estratti dall’aria le imprese del comparto producono poi altri gas quali: acetilene (C2H2), anidride solforosa (SO2), biossido di carbonio (CO2), cloro (CI2), elio (He), gas rari, gas speciali, idrofluorocarburi, idrogeno (H2), miscele di gas, ossigeno (O2), protossido di azoto (N2O).

Fra questi, l’idrogeno viene solitamente prodotto attraverso un processo di steam reforming del metano, mentre il protossido di azoto viene prodotto da un processo strettamente chimico, a partire dal nitrato di ammonio.
L’anidride carbonica, oltre che recuperata da processi di combustione chimica, può essere estratta da pozzi naturali.

I gas industriali sono stoccati e forniti, a seconda delle caratteristiche d’impiego e delle quantità richieste, in fase gassosa (in bombola o gasdotto) o in fase liquida e con diversi gradi di purezza.

Le imprese del settore si propongono quali partner dei propri clienti nella ricerca delle soluzioni tecnologiche e di servizio in grado di garantire vantaggi come: maggiore produttività, sicurezza operativa, rispetto per l’ambiente, qualità del prodotto e ottimizzazione delle risorse produttive.
In questo senso, sono particolarmente importanti lo sviluppo di nuove applicazioni per i prodotti già esistenti e il servizio alla clientela.


Addetti e opportunità per i laureati chimici

Il settore occupa quasi 5.000 addetti. Il processo per l’ottenimento dei gas tecnici e medicinali è tipicamente fisico. Le problematiche da affrontare hanno carattere “tecnologico-chimico” più che chimico in senso stretto. Ne consegue che il settore tende a prediligere i laureati in ingegneria chimica, piuttosto che quelli in chimica o chimica industriale. I neo assunti sono spesso ingegneri di processo. 

Alcune società, oltre a fornire i gas tecnici e medicinali, si occupano anche della costruzione e della vendita di impianti. Tali imprese richiedono anche ingegneri chimici da destinare alla progettazione degli impianti. 

Ulteriori aree altamente strategiche in cui vi è spazio per gli ingegneri chimici sono quelle della sicurezza, del controllo qualità e della gestione ambientale. In tali ambiti, assumono pari importanza la conoscenza delle normative e la gestione “sul campo”. 

I laureati in chimica e chimica industriale trovano invece opportunità di inserimento nell’area di ricerca e sviluppo di nuove applicazioni. Allo stato attuale, un ambito particolarmente fertile è quello della ricerca di nuovi utilizzi dell’idrogeno. Una nuova opportunità di sbocco nel settore si è ora aperta anche per i laureati in farmacia, come QP (Qualified Person) nella produzione di gas medicinali. 

Un aspetto, forse non scontato, da tenere presente, è che il percorso di carriera spesso porta gli elementi più brillanti a passare da aree funzionali caratterizzate da mansioni a stretto contenuto chimico ad altre quali le vendite o l’assistenza alla clientela (fino ad arrivare alle posizioni di maggiore prestigio) che, pur richiedendo competenze e capacità diverse, necessitano della conoscenza della chimica.


Per saperne di più
www.assogastecnici.it