Una rarità dalla Scandinavia
Siamo nel 1869 quando Mendeleev ne intuisce l’esistenza, ma la sua scoperta
avviene dieci anni dopo nella cava di un’isola scandinava, ad opera del chimico svedese Lars Fredrick Nilson: lo scandio, un metallo mai visto prima, che battezzò in onore dalla terra di ritrovamento.
Lo scandio ha un rapporto particolare con l’aria, infatti quando viene a contatto con essa si ossida facilmente e a causa di questo incontro vira dal bianco argenteo al giallo o al rosato. È anche piroforico, infatti se si trova come polvere sottilissima a contatto con l’ossigeno, sviluppa talmente tanto calore da infiammarsi.
Sebbene lo scandio faccia parte dei metalli di transizione, viene spesso classificato come appartenente al gruppo delle terre rare. A differenza di quanto suggerisca il loro nome, le terre rare sono meno “rare” di quanto si possa immaginare, ma richiedono tecnologie costose per la loro estrazione oltre a un processo di raffinazione e ossidazione altrettanto oneroso. Grazie alle loro particolari proprietà chimiche trovano vasto impiego nelle tecnologie aerospaziali e di difesa, per l’energia nucleare, i cavi di fibre ottiche, le automobili elettriche e per i nostri amati computer e telefoni.