Il boro, quinto elemento della tavola periodica, è un semimetallo che si trova abbondantemente nel borace (sale di acido borico) che è un minerale.
Il borace è conosciuto fin dall’antichità da arabi, Persiani e già dal quarto secolo A.C. ne troviamo traccia anche in Cina negli smalti. Il borace viene anche chiamato “borace veneziano” in onore del grande mercante e viaggiatore Marco Polo che, oltre a menzionarlo nel suo “Il Milione”, lo portò nella Serenissima dalla Mongolia.
Venezia successivamente, attraverso la sua fitta rete commerciale, diffuse il composto in tutta Europa.
Ma cosa lega il borace a Venezia? La Serenissima detenne per tanto tempo il monopolio sull’importazione di tale minerale che nel frattempo cominciò a essere utilizzato per la produzione dei famosi vetri artistici di Murano e questo le consentì di sviluppare una competenza di raffinazione del borace così di rilievo, da legare definitivamente il suo nome a questo composto.
Al giorno d’oggi lo troviamo anche nel nostro smartphone: l’altoparlante e il microfono contengono magneti che solitamente sono composti da leghe di neodimio, ferro e boro.
Fonti: Encyclopedia of elements: Technical data, History, Processing; www.treccani.it