Sarà anche un
gas nobile, ma non si può certo dire che il
neon non abbia fatto un tubo per tutta la vita!
I
tubi e le
insegne luminose al neon sono protagonisti delle grandi metropoli di tutto il mondo, illuminano lo skyline di Milano, New York, Shanghai e Londra, e sono anche parte integrante della città del futuro, come nel film Blade Runner.
Sono passati ormai più di cento anni da quando il fisico francese
Georges Claude (1870-1960) presentò al mondo la sua scoperta: il neon racchiuso in un contenitore di vetro produceva un’intensa luce arancione se attraversato da una scarica elettrica.
Fu però il suo socio e collaboratore,
Jacques Fonseque, ad intuire le potenzialità per il mercato di questa invenzione: nel 1912 vendette ed installò la prima insegna luminosa commerciale ad un piccolo negozio di barbiere in
Boulevard Montmartre. “Palais Coiffeur” furono le prime lettere “ad accendersi” nella storia.
L’anno successivo venne realizzata la prima insegna gigante al neon, con lettere di un metro di altezza, montate su un tetto di Parigi in modo da essere vista in gran parte della città. Una meraviglia per quel tempo! Ad inaugurare la moda delle spettacolari maxi insegne luminose fu la casa di alcolici italiana
Cinzano.
Al termine della Prima Guerra Mondiale la
neon-mania approdò negli
Stati Uniti, dove un venditore di automobili di Los Angeles acquistò un’enorme insegna per 24 mila dollari, e dopo quattro anni nella sola città di New York si potevano ammirare già 750 insegne al neon…
E oggi? Provate a immaginare le nostre città senza neon…