![25-manganese](/images/default-source/immagini-elementi/25-manganese.jpg?sfvrsn=32cd755c_3&MaxWidth=370&MaxHeight=370&ScaleUp=false&Quality=High&Method=ResizeFitToAreaArguments&Signature=A197CCCF12C1282D9D9B534DA1739D498CC4B77F)
Il
manganese, numero 25 della Tavola Periodica, è un
metallo grigio-bianco, simile al ferro, suo vicino di casa, per proprietà fisiche e chimiche, ma più duro e molto fragile.
Pochi sanno che la storia di questo elemento è molto antica: pigmenti a base di diossido di manganese sono stati ritrovati in
pitture rupestri di 17.000 anni fa. Gli
Egizi e i
Romani lo usavano per la fabbricazione del vetro, per renderlo incolore o per colorarlo di viola, mentre gli
Spartani lo impiegavano assieme al ferro nella lega che garantiva alle loro armi quell'invincibilità diventata leggendaria.
Recentemente il manganese è tornato a fare capolino nella tavolozza con
Blu YInMn, l’ultima
tonalità di blu ad essere stata
sintetizzata. Un nuovo pigmento inorganico di blu la cui bellezza è legata non solo al colore in sé, ma anche alla sua
purezza: il nuovo blu risulta infatti privo di pigmenti sia bianchi che neri.
Il nome nasce dagli elementi che lo compongono: ossido di manganese nero mescolato ad altre sostanze chimiche – ossido di ittrio bianco e ossido di indio-stagno giallo – riscaldato a temperature che raggiungono i 2000° Fahrenheit.
La struttura cristallina del composto permette agli ioni di assorbire le onde rosse e verdi dello spettro elettromagnetico, riflettendo il blu.