L'undicesimo abitante della Tavola periodica è uno dei
minerali più abbondanti nell'organismo e serve per regolare il passaggio di
fluidi e dei
nutrienti all'interno e all'esterno delle
cellule, partecipando alla trasmissione dell'impulso nervoso.
Quasi a tutti, pensando al sodio, viene in mente il
cloruro di sodio, ovvero... il comune
sale da cucina. Il sale è protagonista della nostra storia e anche della nostra mitologia. Ricordate Ulisse che, volendosi fingere pazzo per non partire per la Guerra di Troia, si fece trovare sulle spiagge di Itaca spingendo un aratro e seminando sale? Il trucco non funzionò e Ulisse partì, ma dimostrò di avere non poco sale in zucca escogitando il trucco del celeberrimo cavallo di troia.
A proposito di "
sale in zucca": la locuzione latina cum grano salis, ormai entrata nel comune modo di parlare, venne introdotta da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, che la utilizzò per indicare un antidoto che agiva solo se combinato con un granello di sale. In senso figurato, l’espressione ha assunto oggi il significato più ampio di fare qualcosa “con un po’ di buon senso”.
Ed è proprio cum grano salis che dovremmo utilizzare il cloruro di sodio nella nostra
dieta! Gli esperti consigliano di non utilizzarne più di 5 grammi al giorno.
In Italia il 90% degli adulti, l’85% degli ipertesi e il 91% dei bambini fra i 6 e i 18 anni ne assume quantità superiori a quelle consigliate, rischiando così di incorrere in problemi, anche gravi, per l’organismo.
Si stima che, se il consumo restasse nell’ordine dei 5 grammi al giorno, in Italia si registrerebbe un calo di 67 mila infarti e 40 mila ictus all’anno.
Quindi, come fare? Di seguito alcuni accorgimenti utili per migliorare le nostre abitudini:
• scolare e sciacquare verdure e fagioli in scatola e mangiare più frutta e verdure fresche;
• per insaporire le pietanze alternare il sale con erbe aromatiche, limone o aceto
• leggere le etichette dei prodotti alimentari per valutare l’apporto di sale.
Fonte dati
ISSalute