Kandinskij ne “Lo spirituale dell’arte” scrive che il colore giallo è dotato di follia vitale e prorompente, di irrazionalità cieca, di energia vitale e forza centrifuga.
Colore primario e base per molte altre cromie, il giallo è stato uno dei protagonisti del ‘900 in pittura, dal Fauvismo al Primitivismo, dall’Astrattismo all’Espressionismo.
Oggi associamo il giallo a sentimenti positivi, ma non è sempre stato così, in passato infatti aveva connotazioni negative, legate alla menzogna e alla follia.
Impressioni negative, forse retaggio della sua natura più profonda: basti pensare a come era visto il suo utilizzo ne i Girasoli di Van Gogh e nell’Urlo di Munch. Il giallo di cadmio ha nel tempo sostituito il giallo di cromo per la maggiore brillantezza e per la minore tossicità (nonostante il cadmio sia comunque un elemento tossico).
Il nome del quarantottesimo inquilino della Tavola Periodica, cadmio, viene dal greco “kadmeia” (terra cadmia), ossia Tebe, città fondata dall’eroe mitico Cadmo. Questo elemento fu infatti scoperto in varie miniere di zinco e specialmente nel minerale calamina, estratto presso la rocca di Tebe.