Il nome bromo non risulta essere molto intrigante se pensiamo che deriva dal greco bròmos, ovvero “fetore”. Ci sono diverse teorie sull’origine di questo nome: alcuni ritengono che il suo scopritore, Antoine Balard, una volta trovato l’elemento nelle ceneri delle alghe delle paludi salmastre di Montpellier lo battezzò così, altri sostengono che il chimico Joseph Louis-Gay Lussac suggerì questo nome per il caratteristico odore generato dai vapori dell’elemento. Che sia per le paludi, che sia per i vapori il bromo era a quanto pare conosciuto per il suo odore non proprio gradevole.
Ma, nonostante la sua peculiare onomastica, il bromo e alcuni bromuri sono stati in passato di grande aiuto: basti pensare infatti che il bromo è stato utilizzato ad esempio nei dagherrotipi (per lo sviluppo delle prime fotografie) mentre il bromuro di potassio (sale dell’acido bromidrico) è stato utilizzato nel XIX secolo e nei primi anni del XX secolo come antiepilettico.
Oggi per tale scopo questo bromuro è stato sostituito da altri farmaci ma trova ancora impiego in ambito veterinario e in campo fotografico.
Fonti:
http://www.treccani.it/enciclopedia/bromuro_%28Dizionario-di-Medicina%29/