Il 73esimo abitante della tavola periodica, vicino di casa del più noto tungesteno, è un metallo duro, durevole, duttile, lucido dal colore blu-grigio.
Tantalo, il mitico re della Lidia, padre di Niobe della mitologia greca, fu condannato dagli dei dopo la morte a un atroce supplizio: circondato da cibo e acqua non poteva né nutrirsi né dissetarsi.
Legato a un albero da frutto e immerso fino al collo in un lago d’acqua dolce, appena provava a bere il lago si asciugava, appena tentava di prendere un frutto, i rami si ritraevano o venivano allontanati da un colpo di vento.
Da qui il modo di dire “supplizio di Tantalo”, che si usa per indicare lo stato d’animo di chi desidera moltissimo qualcosa che non può avere.
Le proprietà dell’elemento stringono l’occhiolino alla storia del malcapitato re: come questi non poteva toccare la tanto agognata acqua, l’elemento è intaccato dagli acidi comuni e non reagisce coi fluidi corporei; il tantalo è utilizzato per molte applicazioni biomediche, come strumenti chirurgici, ottici e dentari, e negli acciai per le placche ossee.
Per lo stesso motivo è anche impiegato nella realizzazione di condensatori di ridotte dimensioni per il mondo dell’elettronica di consumo e, soprattutto per la telefonia mobile.
In particolare, il tantalio è fondamentale per la carica del nostro smartphone in quanto aiuta a fornire quell'energia extra che la batteria non può fornire da sola.
Fonte: Chimica per noi, A. Mondadori Scuola, F. Tottola, M. Righetti, A. Allegrezza;