Il metallo che occupa la posizione numero 42 nella tavola periodica è il molibdeno.
Oltre ad essere stato usato in quantità enormi durante la seconda guerra mondiale per produrre acciaio, è anche ricordato per essere stato protagonista di un escamotage dell’Italia per evitare l’entrata in guerra.
Se Mussolini e Hitler sono personaggi storici ben noti, forse la “lista del molibdeno” è un episodio meno noto della storia del ‘900.
Ebbene, quando il dittatore tedesco richiese l’entrata in guerra dell’Italia nell’agosto del ’39, Mussolini rispose che il Paese non era pronto né a livello economico né militare e che l’unica possibilità per esaudire la sua richiesta fosse l’invio di una quantità enorme di materiali nel giro di poco tempo: tra cui 600 tonnellate di molibdeno (quantitativo che superava la produzione mondiale di quell’epoca).
La lunga lista di materiali e i numeri volutamente spropositati dichiaravano tacitamente alla Germania l’impossibilità dell’Italia nell’intraprendere un conflitto.
Hitler comprese, ma ciò ritardò solo di poco lo scoppio della seconda guerra mondiale.
Ma lo sapete che il molibdeno è presente anche negli alimenti? Infatti lo si può trovare nei formaggi, nel latte, nei legumi, nei cereali, nella frutta secca e nei vegetali a foglia. L’apporto di molibdeno all’organismo, nel quale lo si trova in tracce anche nelle ossa, nelle ghiandole, nei reni e nel fegato, dipende dalla concentrazione presente nel suolo in cui si sono coltivati gli alimenti.
Fonti: Storia d’Italia nella guerra fascista:1940-1943