Indio: lo tocchiamo tutti i giorni

49-INDIOMa se lo scandio viene dalla Scandinavia, allora anche l'indio viene dall'India?

Così non è…

Il nome proviene dal colore delle linee spettroscopiche “indaco” (una sorta di azzurro) che lo caratterizzano.

Del 49esimo elemento della tavola periodica sappiamo che: è piuttosto raro nella crosta terrestre (0.1 ppm), viene ricavato da residui della lavorazione di minerali di zinco, ed è presente anche in minerali di ferro, piombo e rame.

Inoltre, è molto duttile e tenero tanto che è possibile tagliarlo con un coltello.

Durante la seconda guerra mondiale è stato utilizzato nei rivestimenti delle bronzine (i cuscinetti) dei motori degli aerei.

Oggi viene utilizzato nelle leghe per fusione, nella saldatura e nell'elettronica ma, cosa più importante, è adoperato insieme allo stagno nella produzione del touchscreen del nostro smartphone. L’ossido di indio-stagno (ITO) è uno dei pochissimi materiali in grado di unire in modo eccellente una buona conducibilità elettrica a una totale trasparenza ottica ed è perciò insostituibile per la realizzazione di questo tipo di schermi.

 

Per saperne di più: 
http://www.chimica.unibo.it/it/risorse/files/elementi/in