Il francio, numero 87 nella Tavola Periodica, giocò a lungo con gli scienziati, nascondendosi e tenendo segreta la propria esistenza. È solo nel 1939 che decise fosse giunto il momento di uscire allo scoperto.
All’Istituto del Radio Marie Curie di Parigi, Marguerite Perey, assunta inizialmente come tecnico chimico per estrarre, concentrare e purificare piccole quantità di attinio presenti nella Pachblenda (minerale grezzo di uranio), divenne poi, grazie alla sua bravura e impegno, assistente preparatrice di Marie Curie.
Siamo nel 1939 quando un giorno decise di preparare un campione di attinio ultra-puro per studiarne le radiazioni emesse prima che formasse altri prodotti di decadimento. Sono le azioni di un momento a cambiare le sorti della ricerca, ogni passo è importante, e fu così anche per questa decisione di Marguerite Perey. Preparò il campione ultra-puro e fece la scoperta che in qualche modo le cambiò la vita: una piccola frazione, circa l’1%, della radioattività totale dell’attinio proveniva dall’emissione di particelle alfa e non di particelle beta come avevano invece affermato alcuni ricercatori statunitensi. Questa attività di decadimento portò la scienziata a supporre di essere di fronte a un nuovo elemento. E così fu, tant’è che nel 1949 questo nuovo elemento venne chiamato francio, in onore della Francia.
Numerosi furono i premi vinti da Marguerite Perey tra i quali il Premio Lavoisier della Società chimica francese e la medaglia di ufficiale della Legion d’Onore. Ma fu anche e soprattutto un Premio Nobel mancato, candidata per 5 volte non arrivò mai a vincerlo.
Quante particolarità racchiude in sé il francio!! Da sempre abile giocatore a nascondino, fu l’ultimo elemento scoperto in natura e come se non bastasse, amando farsi desiderare, appare solo in rarissimi casi. Proprio per questo motivo è possibile trovarlo solo in tracce nei minerali di torio e uranio, dove il suo isotopo più stabile, il francio 223, presenta un’emivita di 22 minuti e in un ciclo infinito si forma per decadere poco dopo.
Ma le sue particolarità, che potremmo vedere come primati assoluti, non finiscono qui. Il francio è infatti l’elemento dei record: il meno elettronegativo della Tavola Periodica, risulta essere un metallo altamente reattivo e anche il più instabile tra i primi 103 elementi della Tavola Periodica… che sia per questo che non ha ancora trovato un campo di utilizzo opportuno?