L’
europio è l’elemento
numero 63 della Tavola Periodica e fa parte del gruppo dei lantanidi. Il più reattivo delle terre rare, e, pur essendo duro quanto il piombo, può essere facilmente modellato. Fu scoperto dal chimico francese
E.A. Demarçay, che nel 1896 lo isolò e lo riconobbe come nuovo elemento.
Viene utilizzato nel campo dell’elettronica e in medicina come agente di contrasto nelle risonanze magnetiche.
Forse il suo nome non è così conosciuto, ma in effetti
ce lo troviamo spessissimo tra le mani: come?
Tramite le banconote! Illuminando una banconota
con una lampada a raggi ultravioletti, si possono notare disegni, non visibili con la luce normale, che sono ottenuti con inchiostri fluorescenti. Un importante deterrente per rendere la vita più difficile ai falsari!
Grazie al lavoro svolto nel 2002 dai due chimici olandesi Freek Suijver e Andries Meijerink sappiamo che
quegli inchiostri sono ottenuti proprio con l’europio, che riesce ad emettere luce grazie al
fenomeno della fluorescenza (ovvero la proprietà di alcune sostanze di riemettere le radiazioni elettromagnetiche ricevute, in particolare di assorbire radiazioni nell’ultravioletto ed emetterla nel visibile).
Verde nella mappa dell’Europa, giallo o rosso nel serto stellato, blu per i monumenti... Ma
l'esatta composizione degli inchiostri anti-contraffazione rimane, ovviamente, un segreto custodito dalla Banca Centrale Europea.